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Strategia di marketing online per il turismo: come bisogna rivolgersi al lettore?

L’uso del “tu” nell’era della società 4.0

Nel marketing online la creazione di contenuti originali e creativi è un imperativo al quale non ci si può di certo sottrarre. In più, è necessario che testi, foto, video e – più in generale – tutti i contenuti multimediali, vengano costantemente aggiornati e risultino sempre attuali, in modo che i lettori possano trovare  nuovi spunti, curiosità, aneddoti che incuriosiscano loro, a tal punto da stimolare nuove visite. E chi opera nel settore sa bene che dietro ogni strategia di marketing online c’è una analisi importante e costante di numerosi parametri e fattori, alcuni variabili, altri no.

 

Con riferimento specifico ai contenuti, la domanda tassativa che ogni copywriter si pone ancor prima di iniziare a scrivere è «Uso il “tu”? O magari opto per il “voi” così non sbaglio e mi rivolgo a tutti?”

E mettere nero su bianco le risposte non è di certo così facile come sembra. I testi – a seconda del contenitore che li ospita – vengono elaborati in maniera differente ed, infatti, sono diversi i pronomi personali utilizzati per rivolgersi ai destinatari. Vediamo perché.

 

I pronomi personali nel marketing online: quando e perché  usare il “tu”  

 

Informale e coinvolgente: il “tu” è davvero la soluzione ideale?

 

  • Il contatto diretto: “Tu” è certamente una tra le forme più utilizzate perché considerata informale e, soprattutto, capace di annullare – seppur sempre virtualmente – la distanza oggettiva tra “mittente e destinatario”. Non solo, rivolgersi a qualcuno dando del “tu”, significa anche dare l’impressione di essere alla mano, coinvolgente e, nel marketing online, ha l’obiettivo di stabilire una certa parità tra chi formula il messaggio e chi lo riceve. Il “tu” viene utilizzato anche per far sentire ogni interlocutore importante, come se fosse speciale o unico.

 

  • A tu per tu”: Ecco perché sono tantissimi i siti che rincorrono all’uso della seconda persona singolare nella stesura dei contenuti, nella convinzione che questa strategia di marketing online possa determinare la sensazione di una conversazione – è proprio il caso di dire – “a tu per tu”, di un rapporto esistente già in precedenza tra gli interlocutori. Del resto, lo schermo non fa altro che da filtro tra persone che dialogano tra loro, ognuno dei quali ha “bisogno” dell’altro per raggiungere i propri

 

  • Come si comportano i brand: È doveroso precisare che, ormai, anche i più famosi brand preferiscono rivolgersi direttamente con il “tu” al proprio interlocutore, perché considerata modalità ideale per invogliare all’acquisto e perché sono davvero tantissimi gli e-commerce che attraggono il proprio traffico dalle pagine social. Una strategia di marketing online tra le più gettonate e considerate “vincenti”, non a caso, è la cosiddetta “call to action”, in cui viene utilizzato il verbo nella sua forma imperativa, sempre in riferimento alla seconda persona singolare. “(Tu) clicca qui”, Aggiungi al carrello”, “Acquista”, sono solo alcuni esempi nei quali il “tu” risulta chiaramente sottinteso ed implicito e la forma verbale utilizzata non fa altro che spingere all’azione. .

 

Quando e perché non usare il “tu”: il “Lei” ed il “voi” nel marketing online

Attenzione, il “tu” non è sempre la forma ideale

Quali sono le situazioni in cui è preferibile optare per l’uso di altri pronomi personali?

Certamente sono tante ed, in generale, il “tu” non deve essere assolutamente utilizzato quando con il destinatario è necessario mantenere una certa “distanza”. Infatti, bisogna fare attenzione a non abusare nell’uso della seconda persona singolare perché potrebbe essere percepita anche come invadenza,  un’eccessiva confidenza che, in realtà, non c’è.

 

  • La forma impersonale: Le forme che, di solito, vengono sostituite al “tu” sono il “Lei” o il “voi” ma non sono rari i casi in cui chi scrive (come avviene ancora oggi nel giornalismo)”, preferisce rivolgersi ai propri lettori in maniera più impersonale. Quindi “Hai bisogno di un professionista del marketing online” diventerà “Si ha la necessità di un professionista”, lasciando intendere di rivolgersi ad un interlocutore generico

Quando si usano il “Lei” ed il “voi”?

Via libera al “Lei” nei rapporti professionali

Diciamo subito che il “Lei” è utilizzato per marcare le distanze o come forma di rispetto. Prendiamo ad esempio il blog di un medico in cui il professionista risponde alle domande degli utenti. Rivolgersi a loro con il “tu” farebbe percepire, con grande probabilità, poca professionalità e, di conseguenza, anche poca credibilità.

In questo caso, il rapporto medico – paziente è espresso al meglio se entrambi gli interlocutori utilizzeranno la terza persona singolare.

Lo stesso vale per tutti quei contenuti che presuppongono l’esistenza di un rapporto esclusivamente professionale.

Il “Voi” utilizzato nelle dirette sui social

Nella lista delle persone che non dovranno usare il “tu” ci sono tutti  coloro che, ad esempio, per lavorare con i social network devono ricorrere alle dirette. In questo caso, una buona strategia di marketing online è quella di usare il “voi” per rivolgersi a tutti i follower e dare l’idea di un vero e proprio gruppo, tenuto insieme dalla condivisione di valori, ideali o, anche, di una passione.

Rivolgersi a “voi tutti” significa stimolare anche le interazioni ed i feedback positivi.

 

E tu quale forma userai?